Valore immobile
La certificazione energetica di un edificio non è solo un documento che serve gioco forza per poter locare o vendere il nostro immobile, ma fa parte di una "rivoluzione culturale". L'ACE è in effetti la "patente" di ecosostenibilità di un edificio. Presto o tardi (ed in molte zone d'Italia questo è già una realtà) si verrà a creare un mercato in cui le case "virtuose", ovvero quelle con la classe energetica più alta, avranno un valore immobiliare maggiore rispetto alle gemelle meno virtuose.
Nel mercato immobiliare irrompe una nuova variabile nella valutazione degli immobili. Una variabile diversa da tutte le altre a cui eravamo abituati a considerare nell'estimo tradizionale (zona, vetustà, orientamento, stato di conservazione, qualità dell'edificio, taglio interno, ecc.).
Con l'obbligo di inserire la classe energetica negli annunci immobiliari si è passati a dare maggior importanza all'aspetto energetico. Adesso possiamo conoscere il consumo energetico dell'edificio non più a giochi fatti, ovvero alla firma del rogito o del contratto di locazione, ma a priori. Così come per l'acquisto di un automobile possiamo sapere prima quanto carburante consumi per essere utilizzata, allo stesso modo potremo valutare un appartamento anche sotto questo ulteriore punto di vista .
E veniamo ai numeri! O meglio agli euro.
La classe energetica di un appartamento va dalla A (la migliore) alla G (la peggiore)
A
B
C
D
E si prevede che per la classe energetica E non vi sia cambio di valore dell'immobile
F
G
per tutte le altre classi, a parità di location, ci sarà un innalzamento del valore di mercato (dalla A alla D) o un abbassamento dello stesso (per le classi F e G).
Queste variazioni sono quantificate nella tabella sotto. Ipotizzando un costo generico a mq di 1000 euro, avremo che un appartamento di classe E non subisce variazioni (varrà quindi ancora 1000 euro al mq), mentre per gli altri avremo i seguenti cambiamenti:
A 1450 euro/mq (+ 450 euro/mq)
B 1350 euro/mq (+ 350 euro/mq)
C 1250 euro/mq (+ 250 euro/mq)
D 1150 euro/mq (+ 150 euro mq)
E 1000 euro/mq (prezzo invariato)
F 800 euro/mq (- 200 euro/mq)
G 700 euro/mq (almeno -300 euro/mq)
Per non rimanere penalizzati da questa rivoluzione culturale, rischiando di far finire il nostro immobile di classe F o G in un mercato parallelo dai prezzi depressi, bisognerebbe provvedere a riqualificare il nostro immobile a bassa efficienza energetica in modo da avere, al momento della vendita, un prezzo valore di mercato maggiore. Le riqualificazioni energetiche sono nel complesso una operazione economicamente conveniente.
Fondamentalmente per due motivi:
- Le spese affrontate dal proprietario posso essere dedotte in fase di presentazione della dichiarazione dei redditi nella misura del 55%
- Ciò che si spende è comunque meno di ciò che si guadagna.
Ad esempio per far fare il salto di qulità al nostro immobile passandolo da una classe E ad una classe A, si spendono al massimo 300 euro/mq al fronte di un guadagno di 450 euro/mq sul valore di mercato. Considerando quanto spendiamo per riqualificare il nostro immobile avremmo comunque un guadagno dalla ristrutturazione (spese 300 euro/mq per portarlo in classe A avendo quindi un valore di mercato di 450 euro/mq).
Facciamo 450 - 300 = 150 euro/mq guadagnate in più al momento della vendita grazie alla riqualificazione fatta!
Se vogliamo passare da una classe E ad una classe B spenderemo circa 175 euro/mq al fronte di un incremento del valore di mercato di 350 euro/mq (guadagno di circa 175 euro/mq). Volendo passare da una classe E ad una classe C spenderemo circa 100 euro/mq al fronte di un incremento del valore di mercato di 250 euro/mq (guadagno di circa 150 euro/mq).
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